Egli identifica significato e condizioni di verità, ma non discute del problema di eventuali metodi di verifica: da logico non si interessa all'accesso epistemico. In questo senso, il predicato di verità non ha un significato, ma ha una valenza performativa, cioè, se ben eseguito e le intenzioni del parlante sono chiaramente riconosciute, allora ha degli effetti sull'uditorio in virtù della forza illocutoria espressa (in tal senso, si possono vedere i due articoli su Austin, Manifestare il dissenso con gli atti linguistici già presenti nel sito). A questo punto, però, Wittgenstein differenzia la sensatezza dalla verità di una proposizione, la possibilità dall'effettiva realtà: per riconoscere se l'immagine sia vera o falsa noi dobbiamo ... Wittgenstein. Dalla verità al senso della verità, Plus (Università di Pisa), Pisa 2003.
Per uscire dalla sequenza utilizza il tasto di scelta rapida relativo alle intestazioni per accedere all'intestazione precedente o a quella successiva. verità Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principi dati o a una realtà obiettiva, e, in partic., ciò che è vero in senso assoluto. Nella storia della filosofia il concetto di verita è stato concepito in almeno due diverse prospettive, l'una ontologica, l'altra strettamente connessa al discorso umano.